martedì 30 ottobre 2012

Blocco Studentesco si conferma movimento di riferimento nelle scuole, 3 Eletti in Consulta e 1 rappresentante d'Istituto

Il candidato del Blocco Studentesco è risultato il secondo più votato nella scuola al centro delle polemiche per il quadro del Duce.

Ascoli Piceno, 30 Ott – Il Blocco Studentesco elegge tre rappresentanti alla Consulta Provinciale degli Studenti e un rappresentante d'istituto nella prima ondata di elezioni studentesche.
Il Blocco Studentesco fa il pieno all' IPSIA “G.Sacconi” e all' IPSSCT “A.Ceci” con due rappresentanti alla Consulta su due posti disponibili, che si aggiungono ad un rappresentante dell'ITS “Mazzocchi”.
Per quanto riguarda i rappresentanti d'istituto, all' ITCG “Umberto I”, istituto di recente balzato alle cronache nazionali per la censura, nonostante l'opinione degli studenti, di un quadro raffigurante Mussolini, il candidato del Blocco ha ottenuto un seggio risultando il secondo studente più votato all'interno della scuola.
“Il Blocco Studentesco si conferma movimento di rottura con il passato e riferimento per tutto il panorama studentesco del Piceno – spiega Davide Assogno, responsabile provinciale – ci piace ricordare che prima della nascita del nostro movimento (nel 2008/09), non esistevano associazioni di riferimento per gli studenti, non esisteva nessun tipo di sindacalismo studentesco, non c'era nessuna cassa di risonanza per gli studenti e l'apatia regnava sovrana negli istituti. Aver riportato gli studenti, le idee, i temi al centro del dibattito è per noi motivo di grande orgoglio.
Ci auguriamo - prosegue Assogno - che questi risultati saranno confermati nelle prossime consultazioni dove il Blocco è candidato, in ogni caso saremo promotori di mobilitazioni, volantinaggi, proteste contro la recente approvazione della legge Aprea, in costante difesa della scuola pubblica e per dire no al governo dei Baroni” 
Recente sit-in all'ITCG "Umberto I"

3 Novembre - La Muvra Marche sull'Ascensione


mercoledì 24 ottobre 2012

CasaPound Italia – Sit in alle sedi della Croce Rossa ad Ascoli e in tutta Italia


Ascoli Piceno, 24 ottobre - Occupazioni e presidi alle sedi della Croce Rossa in tutta Italia contro la privatizzazione e il ‘declassamento’ della Cri da Corpo militare ad associazione tra privati. Questa mattina i militanti di CasaPound Italia e i lavoratori dell’ente hanno effettuato una serie di ‘blitz’ al grido di “4500 famiglie in CRIsi. Basta svendite”.
”La Croce Rossa è un corpo di eccellenza del nostro paese ed è stata umiliata dalla politica, defraudata della propria dignità, ridotta a un passo dal default da una gestione clientelare e inefficiente che ha visto complici le Regioni – spiega CasaPound Italia in una nota – Ora il governo dei banchieri, con l’avallo del commissario, le ha dato il colpo di grazia, stabilendo la liquidazione dell’ente, un futuro quanto meno incerto per i precari e una mobilità senza prospettive per i dipendenti di ruolo, oltre all’approvazione di un piano di riordino, manco a dirlo ‘lacrime e sangue’, che prevede la svendita del patrimonio immobiliare”.

”Con il federalismo gestionale, la Croce rossa italiana non sarà più il punto di riferimento nazionale per i fabbisogni dei più vulnerabili – aggiunge Cpi – e l’Italia perderà un altro pezzo, l’ennesimo, dello Stato Sociale, abdicando ancora una volta al suo ruolo di Nazione. Il servizio d’ambulanza, gli aiuti alle famiglie povere, l’istruzione sanitaria alla popolazione, la presenza durante le emergenze nazionali (terremoti, alluvioni, incendi) e internazionali, i soccorsi speciali (unità cinofile, soccorso in acqua, soccorso piste) sono servizi che con il business c’entrano poco, ma questo è un concetto ‘indigeribile’ per tecnocrati che non devono nemmeno confrontarsi con il voto. Oggi siamo in strada con le famiglie dei lavoratori della Cri per farglielo comprendere e per mostrare che c’è un’Italia diversa, che sa distinguere tra business ed equità sociale, e non si arrende ai diktat di nessuno, e quell’Italia siamo noi”.

domenica 21 ottobre 2012

Ascoli Piceno - La Foresta che Avanza riqualifica il Parco Fluviale del Castellano

Ascoli Piceno, 21 Ottobre 2012 -Stamattina i militanti della “Foresta Che Avanza” si sono adoperati nella riqualificazione del parco fluviale del Fiume Castellano.
“Abbiamo ricevuto la segnalazione di una situazione di scarsa manutenzione della pista ciclabile e delle aree adiacenti – dichiara Dario Orsini, responsabile del gruppo ecologista nelle Marche – siamo così intervenuti prima che la zona diventasse l’ennesimo caso di degrado causato dall’inciviltà e dalla scarsa attenzione delle istituzioni competenti.”
“Ci siamo adoperati nella cura della vegetazione che invadeva il percorso ciclabile e nella bonifica di alcuni tratti letteralmente invasi dal fango che ne impedivano l’attraversamento. Inoltre abbiamo provveduto a rimuovere i rifiuti colpevolmente abbandonati, tra i quali anche diverse siringhe, molto pericolose considerando il fatto che il parco è anche frequentato da anziani, bambini ed animali domestici.
Mai come in questo periodo di crisi economica – conclude il responsabile della Foresta che Avanza – risulta fondamentale lo sforzo di volontari per preservare il verde cittadino. Continueremo a vigilare ed eventualmente intervenire in tutte le situazioni di degrado colpevolmente tollerate.”






lunedì 15 ottobre 2012

Quadro del duce, CasaPound: "Censura stalinista a cui il preside si è piegato" "La nostra sede è l'unico avamposto di libertà"


Quadro del duce, CasaPound: "Censura stalinista a cui il preside si è piegato" 
"La nostra sede è l'unico avamposto di libertà, che non ha mai ceduto ai ricatti"



Dopo le aspre polemiche sul quadro del Duce a cavallo esposto all'ITCG Umberto I con conseguente ritiro dell'opera da parte del Preside è Casapound Italia a dire la sua in una nota.

"I cittadini Ascolani e gli studenti dell'istituto (ampiamente favorevoli all'esposizione del quadro, come si evince dalle interviste sui giornali) sono, ancora una volta, vittime della censura stalinista utilizzata dall'Anpi e dalle forze di sinistra. Questi ultimi si arrogano da sempre il diritto di decidere cosa è arte e cosa no, cosa è parte integrante della storia e cosa no, cosa può essere documentato con fotografie e cosa no, in base a gusti personali e principi mai chiariti. Ci dispiace che certi signori abbiano incontrato nei loro deliri cosmici persone pronte ad assecondarli, come il preside Verna che pecca di coraggio. Il suo ruolo gli imporrebbe di essere esempio, mentre invece cede ai ricatti di chi fa dell'odio ideologico il pane quotidiano. La polemica assomiglia molto a quella scatenata in occasione della nostra mostra "Ascoli città fascista", con risultati diametralmente opposti: il Bolide, sede di CasaPound Italia, ospitò le fotografie storiche senza indugi e senza rimorsi, nonostante le interrogazioni parlamentari, gli appelli alle istituzioni, gli esposti alla procura e le ventilate manifestazioni di piazza, dimostrandosi baluardo di libertà in una città dove una minoranza politica di sinistra si erige a depositaria della cultura e vorrebbe avere diritto di veto su ogni esternazione artistica e/o storica. Diritto che a quanto pare molti gli concedono, ma a cui, di certo, CasaPound Italia non si è piegata in passato e non si piegherà in futuro. CasaPound avamposto di libertà." 

Ufficio Stampa
CasaPound Italia - Ascoli Piceno