Ascoli Piceno - 15/01/2012 - Mi trovo costretto a rispondere alle mistificazioni della realtà e le accuse di Francesco Ameli (PD) che ha ultimamente preso di mira, quasi a modello poliziesco sovietico, tutte le attività di CasaPound, come se il problema principale cittadino fosse la nostra associazione che lui stesso definisce "di piccola portata", ma alla quale, al contempo, conferisce un'importanza al di sopra del comune, tanto da essere il tema principale delle sue discussioni.
In effetti, quando non si ha la forza politica per opporsi con i temi e la militanza ad uno dei nuclei più attivi e più numerosi in città, si preferisce diffamare e gettare fango sui membri di quest'ultima, anche a sproposito, tramite i media e la carta stampata.
La solidarietà espressa dalla Giovane Italia, che ringraziamo pubblicamente, ha infatti per tema la perquisione a Gianluca Iannone, presidente di CasaPound, al quale è stato perquisito l'appartamento all'alba di due giorni fa da 50 carabinieri, trascinato in auto e condotto in questura davanti ai suoi due figli, come il peggior criminale, solamente per il sequestro di un computer. Iannone non risulta neanche indagato per la vicenda Bianco. Episodio che nulla c'entra con la leggerezza, per la quale Iannone si è già scusato, relativa alla morte del PM Saviotti.
Ricordiamo inoltre che chi oggi si riempie la bocca di valori e democrazia, si indigna delle dichiarazioni "private" del nostro presidente sul PM, chiede che CasaPound sia messa ai margini per una "provocazione ontologica" che non trova riscontro nei fatti cocreti, è colui che ha sempre taciuto quando il nostro circolo "Il Bolide" è stato vittima di un attentato con una bomba carta, quando la nostra bacheca in PIazza Del Popolo è stata distrutta a sassate, quando sono comparse più volte scritte inneggianti ad Acca Larentia e Primavalle.
Chi, appunto come Ameli, parla di libertà e partecipazione cittadina alla politica, voleva in estate vietare un concerto musicale e una festa di CasaPound, quasi che fossimo in Corea Del Nord, criticando aspramente amministrazione comunale e sindaco solo perchè non meritiamo di occupare spazi pubblici. Ecco chi ci vorrebbe fare la morale sulla pluralità e apertura.
Chi oggi definisce CasaPound come "gentaglia" e "banda di esaltati" sui giornali (frasi di cui ovviamente Ameli si assume la responsabilità e sarà perseguito per vie legali) è colui che è venuto a bere, tranquillamente al circolo "il Bolide", sede di CasaPound Italia.
E' colui che conosce personalmente diversi nostri militanti con cui ha ottimi rapporti. E' colui che è potuto intervenire serenamente alla nostra conferenza/dossier sugli scontri di Piazza Navona. E' colui che in estate è venuto a fare una birra con me, col sindaco, e con altri esponenti della sinistra per chiarire l'attività di CasaPound, semmai ce ne fosse stato bisogno.
Almeno CasaPound ha una sola faccia e può guardare negli occhi tutti quanti. CasaPound e i propri militanti non hanno bisogno di darsi un tono sui giornali per far trasparire un "conflitto totale" categoricamente smentito dai fatti.
E per chiudere questa annosa questione CasaPound invita Ameli ad un prossimo confronto pubblico, da concordare, poichè la nostra associazione agisce sempre alla luce del sole, è regolarmente registrata e fa un'attività politica continua e non ha assolutamente altarini da nascondere, tantomeno "offende lo stato e la cultura Italiana". Avremo piacere quindi di invitarlo ad una delle prossime conferenze, nelle quali siamo soliti far intervenire anche esponenti e intellettuali di sinistra.
Giorgio Ferretti
responsabile regionale CasaPound Marche
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